AVERE O ESSERE
Qual è il modo migliore per aiutare le persone a sentire il proprio corpo?
E’ una domanda che mi faccio spesso.
Qual è il modo migliore per accompagnare le persone a scoprire di essere individui unici, organismi composti, complessi ma funzionali, pieni di relazioni, un’orchestra che può riarmonizzarsi da sola quando qualche strumento va fuori accordo, e che è in grado di creare una propria personale melodia ?
Mi rendo perfettamente conto che questa sia una similitudine un po’ scontata. Ma pur nella banalità del confronto, trovo il paragone tra noi e un’orchestra ancora il più immediato e calzante. Gli strumenti, le sezioni, le linee melodiche, le modalità e la velocità, gli spartiti che prendono vita dalle mani dei musicisti, il direttore d’orchestra. Tutti a suonare la stessa sinfonia. Con potenza e dolcezza. C’è sempre un sottofondo di tenerezza quando tanti elementi così diversi partecipano alla stessa opera.
E allo stesso tempo mi rendo perfettamente conto di quanto io possa sembrare un po’ strana (se non peggio) quando propongo alle persone di non pensare a cosa “dover fare” o “dover sentire” ma di lasciarsi andare all’ascolto delle sensazioni corporee senza giudizio o senza intervenire per correggerle, senza pensare subito se ci sia qualcosa che stanno sbagliando. Che è una delle cose più difficili da fare soprattutto se – come capita nella nostra cultura – manca l’abitudine di questo ascolto privo di giudizio.
Tendiamo infatti a considerare il nostro corpo più come uno studente svogliato da spronare e inquadrare che come una parte di noi. Tendiamo a pensare di AVERE un corpo, e non di ESSERE CORPO.
Penso che l’essenza del mio lavoro come operatrice olistica, artista, ricercatrice ed educatrice somatica si fondi proprio sullo stesso principio da cui nasce la mia domanda iniziale: l’accompagnamento verso il ritrovamento della consapevolezza del contatto tra mente e corpo attraverso l’ascolto delle senszioni e poi, la riscoperta di essere corpo.
Che è solo l’inizio di un percorso.
Ma si dice che anche l’Universo sia nato da una scintilla.